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Percorsi di accelerazione per la crescita della propria startup

Aprire una startup e far crescere il proprio progetto imprenditoriale non è mai semplice, molti sono gli ostacoli da superare, soprattutto se si stanno muovendo i primi passi in un mercato fortemente in crisi. Per tale motivo sono nati dei percorsi che aiutano gli imprenditori a far crescere la propria startup, seguendo dei programmi ben precisi.

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Aprire una startup e far crescere il proprio progetto imprenditoriale non è mai semplice, molti sono gli ostacoli da superare, soprattutto se si stanno muovendo i primi passi in un mercato fortemente in crisi. Per tale motivo sono nati dei percorsi che aiutano gli imprenditori a far crescere la propria startup, seguendo dei programmi ben precisi.

Uno degli strumenti che nell’ultimo periodo sta prendendo piede nel mondo imprenditoriale sono i percorsi di accelerazione. In questi casi gli imprenditori possono affidarsi a delle aziende, che attraverso specifici programmi cercheranno in breve periodo di far decollare le startup. Inoltre, è importante affidarsi a percorsi di accelerazione soltanto quando ormai la propria startup è già avviata con un model business e un prodotto già ben definito.

Percorsi di Accelerazione: definizione e metodi di pagamento

In definitiva possiamo considerare i percorsi di accelerazione come dei programmi dalla durata relativamente breve dai 3 ai 12 mesi, in cui l’azienda fornisce alle start-up delle consulenze strategiche, operative ed organizzative da parte di soggetti altamente qualificati e specializzati.

Solitamente i servizi ottenuti vengono pagati secondo due modalità, o richiedendo delle quote di capitale della startup o azioni di minoranza, la quantità varia poi a seconda del valore sul mercato della startup. In altri casi le aziende optano per una particolare tipologia di pagamento che prende il nome di work for equality, in cui si richiede il pagamento soltanto dopo che la startup si è stabilizzata ed ha raggiunto un valore sul mercato.

Acceleratori di start-up: tipologie.

A seconda delle esigenze e degli obiettivi che si intendono raggiungere esistono diversi tipi di programmi di accelerazione:

  • Programmi speed, sono pensati per le imprese molto giovani hanno una durata tra i due e i quattro mesi. Si guida il giovane imprenditore nella creazione di un progetto imprenditoriale. Vengono offerti servizi sia gratuiti che a pagamento. Si organizzano presentazioni pubbliche, in cui mostrare il proprio progetto imprenditoriale ad eventuali investitori e giornate dimostrative. In questa fase si fornisce anche la condivisione di spazi di lavoro, formazione e consulenza fornita da personale altamente qualificato (mentor startup);
  • Programmi second stage, sono pensati per le imprese più strutturate, hanno una durata tra i due ed i sei mesi. L’obiettivo è quello di rafforzare il posizionamento della startup nel loro mercato di riferimento, cercando di creare delle sinergie con altre imprese già presenti sul mercato, dalle quali possono apprendere nuove competenze, esperienze e creare nuove opportunità.

Una volta scelto il programma a cui si intende partecipare bisogna fare richiesta di accettazione all’azienda. Tuttavia non tutte le startup vengono selezionate, ma solo quelle con altro potenziale.

Infatti, le startup vengono presentate dalle aziende di accelerazione a degli investitori pubblici o privati. Ad esempio in questa fase esistono delle figure professionali ad hoc, chiamati i business angel, che si occupano di investire in startup con un grande potenziale che vengono affidate ai programmi di accelerazione.

Percorsi di accelerazione: vantaggi e svantaggi

Prima di decidere di intraprendere un percorso di accelerazione è importante capire quali sono i vantaggi e gli svantaggi.

Sicuramente per un giovane imprenditore che muove i primi passi nel mercato, avere una organizzazione stabile ed esperta alle spalle in grado di offrire consigli professionali è molto utile. Inoltre è più semplice trovare degli investitori, nuovi clienti ed avere un modello di business funzionale.
Ovviamente tutti questi vantaggi hanno un costo, che sono generalmente rappresentati da cessione di quote di capitale, in questo caso è necessario valutare se il prezzo da pagare sia proporzionato ai servizi offerti ed ai relativi guadagni.

Tra gli aspetti negativi rientra l’esclusività di questi percorsi. Non tutte le startup che fanno richiesta vengono accettate, ma soltanto quelle che sono in grado di dimostrare di avere un alto potenziale.

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